Ogni mese vado in libreria, mi piace l’odore delle pagine
appena stampate dei libri, mi piace vedere la sezione dei gialli e perdermi
nelle copertine dei vari romanzi cercando invano ogni volta di indovinare la
trama prima di leggerla. La maggior parte delle volte non compro nessun libro,
vado con i miei amici ed è difficile sceglierne uno quando si ha poco tempo. Ogni
mese, dopo aver osservato per bene la sezione dei gialli, mi dirigo verso la
cassa ed osservo la parte cartoleria; mi piacciono le copertine dei quaderni,
quelle ispirate ai quaderni dei nostri nonni, fatti con carta riciclata e col
riquadro bianco in alto al centro per scriverci il nome e la materia. Mi
piacciono soprattutto i diari, quelli con la copertina in pelle, con le pagine
spesse e con grandi righe nere su cui scrivere. A volte ne compro uno, amo
scrivere e immagino i mille racconti con cui mi piacerebbe riempirlo, così
controllo il prezzo e quanti soldi ho con me e decido di comprarlo, lo porto a
casa e lo poggio sulla scrivania in attesa di una bella frase con cui iniziare,
frase che purtroppo non arriva mai. A volte inizio a scriverci ma dopo
un paio di minuti la mia mano comincia a far male e decido di smettere, ormai
non riesco più a scrivere per lungo tempo come una volta. È triste a pensarci,
la tecnologia ci ha invasi a tal punto da non riuscire per più di
mezz’ora a tenere la penna in mano. Ammiro i grandi quaderni sulla scrivania
d’ufficio di mia mamma, sono pieni zeppi di appunti, tutti rigorosamente
scritti in modo ordinato e con una bella grafia; io non ci riuscirei mai, i miei quaderni sono sempre un disastro, è anche per questo che ogni volta che inizio
un diario, dopo aver osservato la mia orrenda grafia, decido di strappare la
pagina e di ricopiarla in un modo decente. Insomma, non riesco mai a finire un
diario, per il semplice fatto che tutto ciò che vorrei scrivere richiederebbe
molto più tempo di quanto io riesca a tenere la penna in mano. È per questo che
scrivo al computer, è un modo triste di farlo lo so, ma in questo modo posso
rimanere a scrivere per ore e ore senza mai stancarmi le mani.
Tutto questo serviva come premessa al fatto che il mio
diario sarà composto da queste pagine sul blog, ognuna diversa e senza un collegamento con
quelle scritte precedentemente, ognuna con una storia, un umore, un
colore ed un'emozione diversi.
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