domenica 24 gennaio 2016

Machiavelli: una chiave di lettura sempre attuale

Secondo Machiavelli "gli uomini in universali iudicano più agli occhi che alle mani", ovvero fanno più caso a come le persone vogliono farti apparire piuttosto che giudicare il tuo operato. 

Ma il pregiudizio che si crea su una persona è davvero così forte? Purtroppo si, Machiavelli ha in parte ragione, viviamo in un mondo basato su accuse reciproche, su talk show che ormai invadono i nostri canali televisivi, dove fa più audience una puntata in cui ci si insulta piuttosto che una dove si vogliono affrontare problemi reali. Viviamo in un mondo dove chi va controcorrente viene visto come un estraneo, a volte quasi come un pazzo, e la strada per esprimere le proprie idee e sovrastare il populismo altrui è spesso difficile da percorrere. Spesso accade persino che le accuse verso qualcuno, volte non ad indagare sulla verità, bensì ad infangare il nome della persona a cui si rivolgono, siano più forti della verità stessa.

Prendiamo come esempio un evento di questi ultimi mesi che ha particolarmente scosso i cittadini italiani: il caso di banca Etruria. Un Ministro del nostro Governo è stato accusato di conflitto di interessi in quanto il padre era uno dei vicepresidenti onorari di banca Etruria, attualmente in crisi finanziaria e con pesanti accuse sulle spalle di imbrogli nei confronti dei cittadini in quanto la banca avrebbe spinto i propri correntisti ad investire su titoli poco sicuri.
Proprio per quanto detto sopra la notizia non è stata riportata in modo oggettivo, non è stata riportata la dichiarazione del Ministro che, con prove solide, smentiva ogni accusa sul suo conto (senza contare poi che in Italia non si paga per colpe commesse dai nostri genitori), non si è parlato di quanti tra quei correntisti fossero azionisti esperti che vedendo un titolo su cui facilmente guadagnare hanno consapevolmente deciso di investire, non viene spiegato il motivo per cui il Governo non ha rimborsato coloro che hanno perso i soldi investendo, decidendo invece di salvare i restanti correntisti innocenti e migliaia di posti di lavoro non facendo chiudere la banca. Questo non viene detto perché non fa audience, non è uno scandalo. I giornali di quei giorni parlavano di "dovute dimissioni per conflitto di interessi", di anziani truffati che avendo perso tutti i loro risparmi avevano scelto la strada del suicidio, di un Governo troppo attaccato alle banche e troppo poco ai cittadini. E la maggior parte della popolazione ha creduto a tutto questo perché come dice Machiavelli "non ardiscono opporsi alla opinione di molti", pensando che quando un pensiero è condiviso fra tanti è automaticamente vero, senza capire che giornali e televisioni sfruttano proprio questa nostra convinzione per farci credere ciò che vogliono.

Ma la democrazia e la libertà di espressione non avrebbero dovuto, almeno in parte, arginare un simile comportamento? Purtroppo no, gli stessi giornali che leggiamo esprimono sempre di più l'opinione personale di chi scrive, così che diventa sempre più difficile capire davvero cosa sta accadendo, senza parlare poi dei titoli distorti che vengono utilizzati che sconvolgono quasi completamente il senso dell'intero articolo.

Secondo me ci si disaffeziona dalla politica proprio per questo; come può un ragazzo della mia età decidere di avvicinarsi ed impegnarsi in un mondo dove valgono più le distorsioni della realtà e gli insulti, piuttosto che la verità e l'impegno per cambiare qualcosa? Forse dovremmo cambiare, dovremmo far comprendere ai nostri cittadini che non è così, che non fa tutto schifo come vogliono farci credere, che non siamo un popolo incapace di pensare con le nostre teste, che siamo in grado di opporci quando non condividiamo un pensiero, che c'è qualcosa di bello nel nostro paese di cui essere orgogliosi e per cui lottare.

Non è dunque secondo voi il tempo di cambiare?

Nessun commento:

Posta un commento