domenica 7 giugno 2015

Il Museo Kircheriano: questa sì che è la buona scuola!

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di una cosa che riguarda il mio liceo, la costruzione di un bellissimo museo in quella che è l'aula magna con l'aiuto della Fondazione Roma. Ma non vi svelo altre cose così sarete più curiosi e leggerete tutto l'articolo. 
Per la realizzazione di questo articolo mi sono fatta aiutare da una mia cara amica di nome Sara che si è occupata di tutta la parte storica partendo dunque dalle origini per spiegare al meglio questo fantastico progetto. La ringrazio ancora ufficialmente qui e vi auguro buona lettura!

Il nostro liceo dopo il restauro del dipinto di Luca Giordano, conclusosi con successo, diviene protagonista di un altro evento importante che si riallaccia alla tradizionale attenzione alla cultura che, fin dalla sua fondazione, ha reso il Collegio Romano uno dei poli di istruzione e di ricerca più importanti. Ed è proprio in onore di questa tradizione che si è avviata la realizzazione del Wunder­- Musaeum.

Le sue origini storiche si rifanno a quelle del Museo Kircheriano, fondato nel 1651 dall’illustre gesuita Athanasius Kircher, uno dei più grandi studiosi e filologi del suo tempo, al quale dobbiamo molta parte del patrimonio del nostro Liceo, ma non solo. Infatti l’idea di Kircher era quella di seguire un attento disegno unitario, che desse un nuova concezione del sapere. Esso doveva rappresentare la realtà e, quindi, la sua naturale diversità e ricchezza. Tale pensiero è proprio non solo della poliedrica personalità di questo importante personaggio, ma anche del contesto storico in cui si colloca, ossia il Barocco.  Ed è già all’epoca che la Wunderkammer divenne uno dei luoghi rappresentativi di tale splendore e bellezza. In un periodo in cui, come ben sappiamo, la Chiesa smise di essere per l’Europa un punto di riferimento, Roma divenne più che mai oggetto delle cure di grandi artisti come il Pietro da Cortona, Francesco Borromini e l’inimitabile Gian Lorenzo Bernini, il quale rientrava tra le conoscenze di Kircher.

Dunque come esprimere al meglio la propria creatività se non con la costruzione della “Camera delle Meraviglie”? Probabilmente in quel periodo l’edificio, come ci riporta il suo collaboratore de Sepi era originariamente situato nell’attuale sede della Biblioteca del Ministero dei Beni Culturali. Successivamente la struttura subì numerose crisi che già dalla morte del suo ideatore contribuirono alla perdita di molti manufatti provenienti dalle numerosissimi luoghi oggetto di mete delle missioni gesuitiche.
Tutto questo patrimonio è rimasto per secoli sepolto sotto la polvere degli scantinati. Fortunatamente è arrivato quest’anno il sostegno della Fondazione Roma, un soggetto che opera sia attraverso iniziative proprie, sia fornendo la propria collaborazione ed il proprio sostegno ad enti, istituzioni e soggetti terzi per la realizzazione di iniziative culturali congiunte.
Alcuni mesi fa sono iniziati nella nostra aula magna i lavori di costruzione di un cubo con pareti in cartongesso intonacate ad effetto marmo. Si varca la soglia del museo passando attraverso due colonne e si accede ad una piccola sala e subito ci sente trasportati in altra epoca; le grandi volte proiettate sul soffitto, che sembrano delineare gli archi del cielo, trascinano il visitatore in un viaggio spirituale attraverso meravigliose immagini affinché possa assaporare il profumo dell’oriente guardando gli obelischi e il fascino delle scoperte scientifiche realizzate attraverso strumenti scientifici meravigliosi e misteriosi. Le teche che contengono i reperti riproducono fedelmente quelle del museo del Louvre di Parigi e non sono solo all’interno del museo, bensì anche incastonate nelle pareti lungo il perimetro esterno.

Questo tesoro quindi sarà d’ora innanzi preservato dall’erosione del tempo e soprattutto messo a disposizione di studenti e visitatori appassionati, delineando un percorso mirato a far rivivere quello che era il vasto interesse scientifico di Athanasius Kircher.

Due ultimi elementi vogliamo sottolineare: la possibilità per alcuni di noi di partecipare attivamente all’allestimento del museo, una esperienza insolita ed emozionate grazie alla quale, guidati dal nostro senso estetico, abbiamo insieme alla Preside e ad alcuni docenti sistemato i vari oggetti nelle teche ed attraverso misurazioni matematiche cercato di rendere l’effetto finale equilibrato e gradevole per il visitatore.

Ma soprattutto il fatto che l’inaugurazione di questo museo inserito in un Liceo avviene in concomitanza col dibattito sulla riforma de La buona scuola e alla vigilia di un grande sciopero contro la stessa proposta. Al di là delle legittime opinioni di merito di ciascuno, teniamo a sottolineare come è questa la scuola che vogliamo, una scuola libera, creativa, in grado di reperire risorse esterne, aperta ai cittadini, che possa offrire ai suoi studenti oltre alla didattica esperienze ed occasioni uniche di apprendimento.
Speriamo davvero che tutti gli studenti possano cogliere questa grande opportunità che poche scuole possono offrire, il liceo Ennio Quirino Visconti si conferma anche attraverso questa iniziativa un esempio di tradizione, innovazione, creatività e partecipazione. Questa sì che è la buona scuola!


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