sabato 21 luglio 2012

Vespertinum ludicrum Romanum

Salve ragazzi, Sabato scorso ho passato una serata davvero particolare. Insieme a mia madre, mia zia e mia cugina venuta dalla "ridente" cittadina di Eboli, sono andata a visitare un sepolcro romano sull'Appia Antica.



Si tratta del Sepolcro degli Equinozi, scoperto all'interno del giardino di una villa privata. In questa casa abita infatti da tante generazioni una famiglia che quando ha scoperto il sepolcro ha deciso di restaurarlo a sue spese e di renderlo visitabile su appuntamento.
In realtà, il nome del sepolcro è stato scelto proprio dai proprietari, visto che al suo interno non è stata trovata nessuna iscrizione che facesse capire a chi appartenesse. Anche il sarcofago è stato rubato chissà quanti secoli fa.



Questa famiglia però ha scoperto che dalle finestre poste in alto sui quattro lati del sepolcro, entrano dei raggi di sole che indicano gli equinozi; hanno quindi messo al centro del sepolcro per terra una lastra di marmo che permette di "leggere" la luce.


Ma la cosa veramente interessante è stata la cena. I proprietari infatti da tanti anni, hanno iniziato a studiare i testi antichi che parlano delle ricette dei romani, in particolare quelli lasciati da un certo Apicio, cuoco delle famiglie patrizie nel I secolo a.c.
Ci hanno quindi servito del cibo con ingredienti dell'epoca e cucinato secondo le ricette originarie, senza quindi tutti quegli ingredienti che sono arrivati da noi con la scoperta dell'America (pomodoro, patate, etc...). Gli antichi romani amavano molto i sapori agrodolci e quindi univano alla carne l'uva e il miele. Mangiavano inoltre cibi sempre asciutti poiché stando stesi, non volevano sporcarsi con i sughi. Il vino era una specie di Sangria spagnola, fatto con vino rosso in cui maceravano pezzi di mela, pesca e il solito miele.
Infine la torta si poteva mangiare solo in inverno, quando era possibile lavorarla con la neve (non sapevano come fare il ghiaccio ovviamente) :P . Una torta tipica, che abbiamo mangiato, era preparata con ricotta di capra, impastata con neve..., uvetta, nocciole e ricoperta da una glassa ottenuta cuocendo a lungo le fragole con il miele.


La serata, dopo il dolce, sembrava volgere al termine, quando io e mia cugina siamo state prelevate dai padroni di casa per celebrare un antico rito romano. Abbiamo indossato una tunica bianca e una corona di alloro e fiori e insieme a due altri ragazzi abbiamo declamato un'ode che veniva letta durante i ludi saeculares. Questi ultimi erano una celebrazione religiosa effettuata da gruppi di giovani in onore di Apollo e Diana quando si festeggiava la fine di un secolo e l'inizio di quello successivo.


Alla fine, abbiamo gettato grani di incenso sul fuoco come gli antichi romani. :)
Per questo, con l'aiuto di mia zia, in attesa di imparare il latino l'anno prossimo al Ginnasio, ho dato questo titolo al post che significa "una serata da romani". :P

1 commento:

  1. Pur abitando a Quarto Miglio,quartiere molto vicino all'Appia Antica, non conosco "Il sepolcro degli equinozi".
    Mi puoi inviare l'indirizzo, ed eventualmente le modalità, per prenotare una cena stile antichi romani?
    Come vedi continuo a leggere, con molto interesse i tuoi post,sono orgogliosa di te stai diventato una blogger..... di tutto rispetto!
    Prof. Totera

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